In questi anni in Regione ho sempre affermato l’importanza di Fincantieri per la Liguria, sono stato propositivo cercando soluzioni di sviluppo, in particolare per l’area di Sestri Ponente che nel nuovo assetto dell’azienda rischiava (forse rischia ancora) di essere un anello più debole. Quando la Regione Liguria ha istituito la Commissione su Fincantieri – e io ne ho assunto la vicepresidenza – il clima era molto teso, i rischi per l’occupazione altissimi. Sapevo di poter essere frainteso nel mio compito e che il percorso era difficile e stretto, ma alla fine il lavoro di tutti è servito e oggi la vicenda Fincantieri prende una piega decisamente migliore. Perciò non mi riconosco nel titolo de Il Giornale, che peraltro nell’articolo dà correttamente spazio al mio punto di vista. Io sono un “amico” di Fincantieri, come è giusto esserlo di tutte le realtà che danno lavoro in Liguria in un momento così difficile. E’ vero, ho ricoperto un ruolo scomodo, ma ricordiamoci che il primo piano di riorganizzazione prevedeva la chiusura di due cantieri in Liguria, sarebbe stato un dramma per la nostra Regione in termini di occupazione. E sono sicuro di aver svolto il mio lavoro con equilibrio ed onestà intellettuale.