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UN ANNO DI SCUOLA DI LIMES

By LPellerano   /     Mar 18, 2022  /     Senza categoria  /  

Circa un anno fa ascoltavo Lucio Caracciolo ospite di Lilli Gruber ad 8 e Mezzo che parlava del lancio della prima edizione della Scuola di Limes – Rivista Italiana di geopolitica.
Ed ho pensato che sarebbe stato interessante iscriversi. E che ci sarebbe stato un valore aggiunto nel partecipare alla prima edizione.
Non potevo immaginare quanto.
A distanza di un anno la geopolitica ha assunto repentinamente e drammaticamente una centralita’ assoluta nel dibattito pubblico.
Prima il ritiro US dall’Afghanistan (sembra gia’ trascorsa un’era), oggi l’invasione russa su vasta scala in Ucraina.
Anche il nostro mondo si trova improvvisamente catapultato in una dimensione che era dimenticata.
Di fronte a questi stravolgimenti l’Italia si trova ampiamente impreparata, a tratti incapace di leggere gli eventi.
In questo contesto la Scuola di Limes consente di approfondire argomenti completamente trascurati dal dibattito pubblico e di acquisire un piano di lettura ulteriore, uno sguardo piu’ consapevole sulle dinamiche di potenza che governano il mondo. Dinamiche che agiscono sia che noi ci sforziamo di comprenderle, sia che ce ne disinteressiamo. Per non rimanere sorpresi (o peggio) meglio aprire gli occhi.
A Scuola ho imparato che oggetto della geopolitica e’ l’analisi dei conflitti fra collettivita’ in un determinato spazio e tempo.
Analisi geopolitica non e’ avere la sfera di cristallo e prevedere il futuro. Non a caso praticamente nessun esperto aveva previsto che la crisi sul confine russo-ucraino sarebbe sfociata in un’aggressione su vasta scala.
Geopolitica e’ valutare in ogni situazione (anche imprevista) quali sono gli interessi in gioco dei soggetti coinvolti e quali i rispettivi imperativi strategici.
Quali le tattiche adottate dai principali soggetti geopolitici nella storia. Quali le caratteristiche dei popoli, il fattore umano.
Geopolitica e’ raccogliere dati, leggere tra le righe degli eventi, delle dichiarazioni, delle informazioni. Analizzare uno scenario.
Alla Scuola di Limes ho imparato un po’ di tutto questo.
Nella prospettiva di Limes, che e’ quella di interrogarsi su quale sia lo spazio di manovra geopolitica del nostro Paese.
Contribuire ad elaborare una rotta, aggiornarla in funzione dei fattori che cambiano. Un esercizio complesso che ha qualcosa in comune e qualche punto di contatto con la politica. Un esercizio che e’ nelle mie corde.
Nonostante fosse quasi tutto on line, la Scuola ha creato un forte senso di comunita’ tra compagni di classe, coltivato in una chat di whatsapp che ultimamente vede scorrere centinaia di messaggi al giorno, con le piu’ disparate segnalazioni ed analisi da neofiti della materia e qualche intervento dei docenti.
Una comunita’ che e’ destinata a crescere intorno a Limes, a dibattere, a scambiare competenze (molte e diversificate), a moltiplicare riflessioni ed iniziative.
Il mio bagaglio di questa esperienza e’ grande. E comprende una foto da vero nerd della geopolitica, scattata a fine 2021 il giorno della consegna dei diplomi. Prima che anche in Limes ci fossero un po’ di cambiamenti.
Ogni volta che la guardo mi fa sorridere. Rende l’idea del privilegio che e’ stato trascorrere oltre 120 ore a stretto contatto con alcuni fra i piu’ competenti, affermati ed esperti analisti di geopolitica in Italia.
Quelli che in queste settimane sono ospiti fissi in TV, in radio, sui giornali, sul web…
E non dicono mai cose banali.
E’ una foto che mi ricorda le vecchie imitazioni di Gianni Mina’ che faceva Fiorello su Radio2: “C’eravamo io, Lucio Caracciolo, Dario Fabbri, Federico Petroni, Giorgio Cuscito. Ed aggiungerei Laura Canali, Orietta Moscatelli, George Friedman, il Generale Cucchi, Paolo Peluffo…”

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