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Un destino comune di cui occuparsi

By pellerano_14   /     Mar 29, 2013  /     Sport e Cultura  /     0 Comment

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C’è solo la strada su cui puoi contare 
la strada è l’unica salvezza 
c’è solo la voglia e il bisogno di uscire 
di esporsi nella strada e nella piazza 
perché il giudizio universale 
non passa per le case 
le case dove noi ci nascondiamo 
bisogna ritornare nella strada 
nella strada per conoscere chi siamo.

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Genova senza Ingegneria Navale e Istituto Idrografico? Impensabile.

By pellerano_14   /     Mar 20, 2013  /     Genova, Lavoro e formazione  /     0 Comment

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Qui le parole con cui ho accompagnato la presentazione di due interrogazioni sull’Istituto Idrografico. (aggiornamento del 26.03.2012) 

Sulle ipotesi di trasferimento da Genova della facoltà di Ingegneria Navale e dell’Istituto Idrografico della Marina, ecco il mio comunicato ai media e alle istituzioni.

Genova reagisca o perderà Ingegneria Navale e l’Istituto Idrografico della Marina.

Sindaco, Regione, Autorità Portuale gestiscono il disarmo della città o credono nel suo rilancio? Le autorità devono prendere posizione a sostegno dell’economia marittima.

Genova sembra una città che non ha più coscienza di sé, ma la colpa è delle istituzioni, i cittadini non sono rassegnati. E’ incredibile il silenzio seguito all’intervento di Lorenzo Forcieri, Presidente dell’Autorità Portuale della Spezia, che nelle scorse settimane ha reso chiara un’ipotesi di cui si parla da mesi: il trasferimento a Spezia del corso di Ingegneria Navale dell’Università di Genova e dell’Istituto Idrografico della Marina. 

Non é possibile che di fronte ad un’ipotesi tanto grave le istituzioni cittadine tacciano. E’ in ballo il settore chiave dell’economia genovese – quello marittimo – che occupa più di 30.000 persone.  Genova non può rinunciare ad Ingegneria Navale e al prestigio dell’Istituto Idrografico della Marina, storicamente presente nel più grande porto italiano. 

 Forse a qualcuno sfugge che all’Istituto Idrografico lavorano circa 200 persone?

O il ruolo strategico di Ingegneria Navale nell’economia genovese?

 Si pensi ai cantieri, alle compagnie di navigazione, al Registro Navale Italiano, alle assicurazioni marittime, agli studi di ingegneri e di periti oltre alle imprese portuali. La presenza a Genova del corso di Ingegneria Navale è ampiamente giustificata sotto ogni punto di vista.

Presenterò un’interrogazione  per  capire se la Giunta Regionale ha un pensiero in merito alle ipotesi di trasferimento e per difendere la permanenza a Genova dell’Istituto Idrografico e di Ingegneria Navale. L’ente della Marina potrebbe trovare spazio nelle vicinanze dei Magazzini del Cotone, dove ha sede la Guardia Costiera. Per Ingegneria Navale la zona ideale potrebbe essere Sestri Ponente, a stretto contatto con il mondo delle aziende, a ridosso del futuro parco Tecnologico degli Erzelli.” 

In generale, vedo una mancanza di strategia sulla città e l’incapacità  di valorizzare i propri punti di forza. E’ incredibile ascoltare il sindaco Doria secondo cui Gronda e Terzo Valico non porterebbero lavoro. Il futuro di Genova è legato in gran parte alle sue infrastrutture, la città è isolata, è in ballo la difesa di tantissimi posti di lavoro e la possibilità di crearne altri! 

Genova nel mondo è riconosciuta e apprezzata come una capitale dello shipping, forse non abbiamo abbastanza la coscienza e l’orgoglio del nostro ruolo strategico per l’Italia. Se Genova perde il suo peso in termini di traffici e competenze in ambito marittimo, a rimetterci sarà tutto il sistema-paese legato all’economia del mare.  Di fronte a questo pericolo  mi aspetto un forte pronunciamento a difesa di Ingegneria Navale e dell’Istituto Idrografico da parte del Sindaco di Genova e dei Presidenti di Regione ed Autorità Portuale. Servono risposte efficaci e serve un confronto tra i soggetti interessati da queste vicende.

L’Istituto Idrografico della Marina a Genova

La vicenda su il Giornale di oggi

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La città vecchia

By pellerano_14   /     Mar 17, 2013  /     Genova, Sport e Cultura  /     0 Comment

 

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Città vecchia, di Umberto Saba

 

Spesso, per ritornare alla mia casa
prendo un’oscura via di città vecchia.
Giallo in qualche pozzanghera si specchia
qualche fanale, e affollata è la strada.

Qui tra la gente che viene che va
dall’osteria alla casa o al lupanare,
dove son merci ed uomini il detrito
di un gran porto di mare,
io ritrovo, passando, l’infinito
nell’umiltà.

Qui prostituta e marinaio, il vecchio
che bestemmia, la femmina che bega,
il dragone che siede alla bottega
del friggitore,
la tumultuante giovane impazzita
d’amore,
sono tutte creature della vita
e del dolore;
s’agita in esse, come in me, il Signore.

Qui degli umili sento in compagnia
il mio pensiero farsi
più puro dove più turpe è la via.

(Trieste, 1912)

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Aiutare il turismo ligure semplificando la burocrazia

By pellerano_14   /     Mar 14, 2013  /     Economia e sviluppo, Turismo  /     0 Comment

Da SavonaNews.it

«Bene la modifica della Legge regionale sugli alberghi, anche se si tratta di un provvedimento limitato e tardivo rispetto alle aspettative della categoria. Sarebbe stato importante approvare questa legge a inizio legislatura, anticipando gli effetti della crisi che colpisce ogni anno di più».

Così interviene Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, sul provvedimento per l’aggiornamento dell’offerta turistica in Liguria, che stabilisce nuove disposizioni in materia di alberghi, approvato questo pomeriggio in Consiglio. «Ritengo, comunque, un grande risultato della minoranza essere riusciti a ottenere l’aumento al 25% della quota di risorse che gli albergatori potranno impiegare per ridurre l’esposizione bancaria riferita a  mutui direttamente connessi all’attività alberghiera – spiega Pellerano – è certamente un segno di attenzione e di consapevolezza della difficoltà degli imprenditori ad accedere al credito, ma non è sufficiente: occorre aiutare gli albergatori a portare avanti le loro attività sostenendo gli investimenti».

Contestualmente alla modifica della disciplina sugli alberghi Pellerano ha presentato un ordine sui b&b, approvato all’unanimità. «È necessario fare altri passi in avanti in materia di turismo, guardando anche ad altre tipologie di strutture ricettive, per esempio i  bed&breakfast. Per  potenziare e differenziare l’offerta turistica si deve partire dalla semplificazione delle procedure burocratiche e da una migliore gestione delle attività ricettive nella Regione: serve una rapida modifica alla normativa che disciplina questo tipo di strutture. Se oggi è stata data una prima risposta agli albergatori, ritengo sia indispensabile fare altrettanto con i bed & breakfast, che possono consentire alla nostra Regione di conquistare nuovi segmenti sul mercato turistico, di rilanciare le zone dell’entroterra puntando sulla tipicità dei territori e di destagionalizzare l’offerta, garantendo un’ospitalità di qualità anche nei periodi di bassa stagione, quando la maggior parte degli alberghi sono chiusi. I b&b possono essere un volano per un nuovo tipo di turismo, maggiormente indirizzato ai giovani e alle famiglie, ma allo stesso  tempo possono rappresentare nuove opportunità di lavoro e favorire l’imprenditoria giovanile. In un momento di profonda crisi non sono pochi i giovani – e i meno giovani – che sarebbero pronti a investire per aprire nuove strutture. Spesso si tratta di persone attente alle nuove tendenze del turismo, capaci di rispondere alle esigenze di un turista giovane garantendo un servizio più informale e su misura.

La Regione deve assolutamente assecondare questo spirito di iniziativa, il desiderio di investire sul nostro territorio e la voglia di innovare l’ospitalità ligure anche in questo campo. Ritengo prioritario che si intervenga sul testo unico sulla Legge 2/2008 e sul regolamento 3 del 2010 per semplificare la conduzione, spesso a carattere familiare, dei Bed & Breakfast. L’eliminazione e la semplificazione di alcune procedure burocratiche, oggi troppo farraginose,  garantirebbe un maggiore sostegno alle strutture esistenti e un incentivo alla nascita di nuove».

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Il nuovo Parlamento: generosità prima di tutto

By pellerano_14   /     Feb 27, 2013  /     Economia e sviluppo  /     0 Comment

camera foto

La volontà popolare ci ha dato un Parlamento complesso, credo anche fragile.
Già si vede come sarà faticoso formare un governo e in generale la prospettiva è confusa.
Ma la politica è chiamata a fare uno scatto in avanti, non può rimanere una zavorra per il Paese che attraversa una situazione socio-economica difficilissima.
Non è proprio il momento dei rancori e dei muri, degli angeli vendicatori, dei nuovi cinismi e dei nemici a prescindere.
Ci vuole uno sforzo di generosità, prima di tutto.
Ai nuovi eletti credo che in molti chiediamo equilibrio e lungimiranza: il bene dell’Italia deve mettere più che mai in secondo piano gli interessi di parte.
Chi è impegnato in politica deve raddoppiare l’impegno, deve spendersi, ascoltare, cercare e dare risposte – spesso difficili da individuare – e rischiare l’impopolarità. Con una dedizione grande, perché di cose piccole non è il momento.

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Giustizia per i malati di Quarto, mi battevo da un anno

By pellerano_14   /     Feb 23, 2013  /     Sanità e Sociale  /     0 Comment

Sull’ex Ospedale Psichiatrico di Quarto la Regione ha mostrato non solo imperizia nella gestione degli immobili, ma anche scarsa sensibilità verso i malati. Un anno fa (lo raccontavo qui) denunciavo che i pazienti non possono essere trattati come oggetti, oggi il Tribunale di Genova decide un risarcimento alle famiglie.

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Monte dei Paschi mette a rischio Terzo Valico e ampliamento Fincantieri?

By pellerano_14   /     Feb 20, 2013  /     Economia e sviluppo, Porti e Infrastrutture  /     0 Comment

E’ urgente una risposta di Burlando sui tempi di trasferimento dei 50 milioni stanziati dal MPS per il ribaltamento a mare del cantiere di Sestri Ponente. Su questo preannuncio una interrogazione al Presidente. Nel frattempo i lavori del Terzo Valico sono partiti, ma senza ribaltamento non sapremo dove mettere il materiale di scavo. Già a Luglio 2012 avevo segnalato l’importanza di non accumulare ritardi per due opere così strettamente connesse.

Cinquanta dei 70 milioni di euro necessari per la realizzazione del ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente sono fermi nelle casse di Monte Paschi di Siena, oggi al centro di indagini della magistratura.  E’ necessario che il Presidente Burlando e la Giunta chiariscano al più presto se rischiamo ulteriori ritardi per l’inizio dei lavori.  La banca ha in custodia 50 milioni “devoluti” da quei porti che non avevano speso nei tempi previsti le somme a loro destinati dal ministero delle Infrastrutture.

Ricordo che si parla della fetta maggiore dei fondi indispensabili a un’opera fondamentale per il futuro industriale di Genova e per assicurare la presenza in città dello stabilimento Fincantieri. Genova aspetta da circa due anni l’arrivo nelle casse dell’Autorità Portuale di questi 50 milioni di euro per il riempimento dello specchio acqueo fra i bacini del cantiere di Sestri Ponente e il Porto Petroli.

La firma definitiva era stata annunciata già per la fine del 2012. E invece ancora niente. L’Autorità Portuale di Genova aspetta ancora l’ok al trasferimento finale dei fondi dal Monte dei Paschi di Siena.

I 50 milioni risultano ancora bloccati nei “forzieri” di Mps. Solo quando sarà completata l’operazione di rinegoziazione degli interessi, l’Authority avrà il via libera per far scattare il bando per il ribaltamento, già pronto e fermo da tempo a palazzo San Giorgio. Ora che Mps è al centro di indagini da parte della magistratura, è plausibile la preoccupazione, riportata in alcuni articoli sulla stampa locale, di ulteriori ritardi nel trasferimento di questi fatidici 50 milioni di euro. Secondo le ultime notizie parrebbe che il governo – ancora in carica per pochi giorni – sia disponibile a stanziare direttamente i 50 milioni, ma occorre fare immediatamente chiarezza e capire che fine faranno i fondi bloccati presso Mps, destinati a finanziare anche la piattaforma Maersk di Vado.

Vorrei anche sottolineare che la realizzazione dell’opera di ribaltamento è legata a doppio filo a un altro tema strategico, messo in forte discussione – da sinistra – durante questa campagna elettorale per le Politiche, cioè al Terzo Valico ferroviario. Infatti, proprio col materiale di risulta dello scavo delle gallerie si andrà a operare il riempimento sul lato mare del sito Fincantieri di Sestri Ponente. Secondo l’assessore Paita gli scavi del tunnel stradale Val Chiaravagna-Erzelli partiranno tra meno di un mese e si porrà immediatamente il problema di dove portare il materiale di risulta. Stiamo correndo il rischio di un assurdo cortocircuito: il ritardo sul ribaltamento a mare potrebbe condizionare anche i lavori del Terzo Valico. A chi si oppone all’infrastruttura strategica che avvicinerà Genova a Milano e darà  respiro al porto – destinato a crescere molto nei prossimi anni in termini di traffici – è bene ricordare che senza Terzo Valico sarebbe messo in discussione anche il futuro occupazionale del cantiere di Sestri Ponente e quindi il posto di oltre 700 lavoratori tra dipendenti Fincantieri e indotto. Il presidente dell’Autorità Portuale Merlo aveva annunciato l’inizio dei lavori di riempimento entro il 2012, nulla ancora si è mosso ed è evidente che l’incertezza circa il potenziamento del cantiere danneggerebbe i lavoratori della nostra città, tanto più nel momento in cui è in discussione la distribuzione dei carichi di lavoro fra i diversi stabilimenti Fincantieri. Finalmente abbiamo a portata di mano due opere che potrebbero cambiare in meglio il futuro di Genova, vediamo di non farci male da soli.

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