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Il mio impegno per Fincantieri e Sestri Ponente

By pellerano_14   /     Ago 01, 2013  /     Economia e sviluppo, Genova  /     0 Comment

In questi anni in Regione ho sempre affermato l’importanza di Fincantieri per la Liguria, sono stato propositivo cercando soluzioni di sviluppo, in particolare per l’area di Sestri Ponente che nel nuovo assetto dell’azienda rischiava (forse rischia ancora) di essere un anello più debole. Quando la Regione Liguria ha istituito la Commissione su Fincantieri – e io ne ho assunto la vicepresidenza – il clima era molto teso, i rischi per l’occupazione altissimi. Sapevo di poter essere frainteso nel mio compito e che il percorso era difficile e stretto, ma alla fine il lavoro di tutti è servito e oggi la vicenda Fincantieri prende una piega decisamente migliore. Perciò non mi riconosco nel titolo de Il Giornale, che peraltro nell’articolo dà correttamente spazio al mio punto di vista. Io sono un “amico” di Fincantieri, come è giusto esserlo di tutte le realtà che danno lavoro in Liguria in un momento così difficile. E’ vero, ho ricoperto un ruolo scomodo, ma ricordiamoci che il primo piano  di riorganizzazione prevedeva la chiusura di due cantieri in Liguria, sarebbe stato un dramma per la nostra Regione in termini di occupazione. E sono sicuro di aver svolto il mio lavoro con equilibrio ed onestà intellettuale.

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Le cause di diritto marittimo a Milano? Un assurdo.

By pellerano_14   /     Lug 04, 2013  /     Economia e sviluppo  /     0 Comment

 

Ieri in Consiglio Regionale ho presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità,  per chiedere alla giunta di attivarsi affinché venga stralciato o rivisto l’articolo 80 del “decreto del fare” che affida a soli tre tribunali (Milano, Roma e Napoli) la competenza esclusiva per le cause civili in cui  sono parti società straniere che non hanno in Italia una sede secondaria con rappresentanza stabile. Con questa decisione si rischiano danni enormi per tutto il settore marittimo ligure e nazionale. 

La Regione deve garantire il diritto costituzionale alla difesa alle imprese dello shipping che si vedrebbero fortemente penalizzate. Sulla nuova norma ha già espresso parere contrario l’Associazione Italiana di Diritto Marittimo ed il Consiglio Nazionale Forense ha richiesto al Governo di abrogare l’articolo. Se in Italia rimarranno competenti solo i tribunali di Milano, Roma e Napoli, un fornitore navale genovese, ad esempio, per veder onorato un credito nei confronti di una società con sede a Panama, in Liberia o alle Isole Cayman, sarà costretta ad agire a Milano, il Tribunale geograficamente più vicino. È evidente l’aggravio burocratico, di tempi e di costi. Non solo: con la sottrazione della competenza territoriale a tutti i Tribunali dei porti marittimi nazionali, a eccezione di quello di Napoli, si rischia di rallentare le procedure di sequestro, ad esempio in caso di salvataggi di navi o di incidenti in mare, procedure che richiedono una particolare celerità per risultare efficaci, considerato il rischio che la nave lasci le acque italiane. A essere interessati da questo provvedimento sono tutti gli operatori del settore marittimo, centinaia di società italiane, quali riparatori navali, fornitori di bordo, raccomandatari e agenti, rimorchiatori, piloti, armatori.  

È opportuno, inoltre, fare una riflessione sulle competenze professionali di diritto marittimo richieste per la trattazione di questo genere di controversie, competenze difficili da riscontrare presso il Tribunale di Milano, che – per motivi geografici – non si distingue per una particolare tradizione in materia marittima e vede pochi giuristi dotati di una preparazione specifica e collaudata in tale ambito. Com’é normale che sia,  i Tribunali dove si è evoluta la giurisprudenza italiana in materia marittima si trovano nelle città portuali, sulla costa (anche, forse soprattutto, in Liguria) dove hanno sede molti studi legali che vantano una grande competenza specialistica in questo settore.

Auspichiamo, quindi, che il legislatore nazionale rivaluti la portata e le conseguenze di questa nuova disposizione che, secondo alcuni giuristi, potrebbe ipotizzare una violazione delle disposizioni costituzionali a presidio del diritto di difesa, poiché determina un ingiusto allontanamento dal giudice naturale ed un ingiustificato appesantimento dei costi. Ci auguriamo, infine, che l’ordine del giorno approvato, in modo bipartisan, abbia un seguito e che la giunta si attivi a tutela di un settore vitale per la nostra regione, come quello dello shipping, e di tutta l’economia del mare.

Il mio ordine del giorno sui quotidiani

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Lavoro: chi troppo, chi niente.

By pellerano_14   /     Giu 13, 2013  /     Economia e sviluppo, Lavoro e formazione  /     0 Comment

Sul Secolo XIX di oggi l’Assessore Rossetti risponde – negativamente – alla mia proposta di dedicare un assessorato specifico al tema della formazione e dell’emergenza giovanile. Io resto convinto che invece basti organizzare meglio la Giunta Regionale senza aumentare il numero degli assessori e che un responsabile dedicato sia necessario. Rossetti non può seguire bene tutti i temi che elenca nel suo intervento: scuola, formazione professionale, Università, tirocini, progetto giovani… E’ anche Assessore al Bilancio e in questo periodo di crisi è chiamato a seguire tutti i conti della Regione, a trattare con il Governo e le altre Regioni per ottenere finanziamenti, a tenere i rapporti con i Comuni e con tutte le realtà del territorio che richiedono un sostegno… Buon lavoro a Rossetti (ne ha davvero tanto), grazie della risposta, ma cerchiamo di cambiare!

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Aiutare il turismo ligure semplificando la burocrazia

By pellerano_14   /     Mar 14, 2013  /     Economia e sviluppo, Turismo  /     0 Comment

Da SavonaNews.it

«Bene la modifica della Legge regionale sugli alberghi, anche se si tratta di un provvedimento limitato e tardivo rispetto alle aspettative della categoria. Sarebbe stato importante approvare questa legge a inizio legislatura, anticipando gli effetti della crisi che colpisce ogni anno di più».

Così interviene Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, sul provvedimento per l’aggiornamento dell’offerta turistica in Liguria, che stabilisce nuove disposizioni in materia di alberghi, approvato questo pomeriggio in Consiglio. «Ritengo, comunque, un grande risultato della minoranza essere riusciti a ottenere l’aumento al 25% della quota di risorse che gli albergatori potranno impiegare per ridurre l’esposizione bancaria riferita a  mutui direttamente connessi all’attività alberghiera – spiega Pellerano – è certamente un segno di attenzione e di consapevolezza della difficoltà degli imprenditori ad accedere al credito, ma non è sufficiente: occorre aiutare gli albergatori a portare avanti le loro attività sostenendo gli investimenti».

Contestualmente alla modifica della disciplina sugli alberghi Pellerano ha presentato un ordine sui b&b, approvato all’unanimità. «È necessario fare altri passi in avanti in materia di turismo, guardando anche ad altre tipologie di strutture ricettive, per esempio i  bed&breakfast. Per  potenziare e differenziare l’offerta turistica si deve partire dalla semplificazione delle procedure burocratiche e da una migliore gestione delle attività ricettive nella Regione: serve una rapida modifica alla normativa che disciplina questo tipo di strutture. Se oggi è stata data una prima risposta agli albergatori, ritengo sia indispensabile fare altrettanto con i bed & breakfast, che possono consentire alla nostra Regione di conquistare nuovi segmenti sul mercato turistico, di rilanciare le zone dell’entroterra puntando sulla tipicità dei territori e di destagionalizzare l’offerta, garantendo un’ospitalità di qualità anche nei periodi di bassa stagione, quando la maggior parte degli alberghi sono chiusi. I b&b possono essere un volano per un nuovo tipo di turismo, maggiormente indirizzato ai giovani e alle famiglie, ma allo stesso  tempo possono rappresentare nuove opportunità di lavoro e favorire l’imprenditoria giovanile. In un momento di profonda crisi non sono pochi i giovani – e i meno giovani – che sarebbero pronti a investire per aprire nuove strutture. Spesso si tratta di persone attente alle nuove tendenze del turismo, capaci di rispondere alle esigenze di un turista giovane garantendo un servizio più informale e su misura.

La Regione deve assolutamente assecondare questo spirito di iniziativa, il desiderio di investire sul nostro territorio e la voglia di innovare l’ospitalità ligure anche in questo campo. Ritengo prioritario che si intervenga sul testo unico sulla Legge 2/2008 e sul regolamento 3 del 2010 per semplificare la conduzione, spesso a carattere familiare, dei Bed & Breakfast. L’eliminazione e la semplificazione di alcune procedure burocratiche, oggi troppo farraginose,  garantirebbe un maggiore sostegno alle strutture esistenti e un incentivo alla nascita di nuove».

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Il nuovo Parlamento: generosità prima di tutto

By pellerano_14   /     Feb 27, 2013  /     Economia e sviluppo  /     0 Comment

camera foto

La volontà popolare ci ha dato un Parlamento complesso, credo anche fragile.
Già si vede come sarà faticoso formare un governo e in generale la prospettiva è confusa.
Ma la politica è chiamata a fare uno scatto in avanti, non può rimanere una zavorra per il Paese che attraversa una situazione socio-economica difficilissima.
Non è proprio il momento dei rancori e dei muri, degli angeli vendicatori, dei nuovi cinismi e dei nemici a prescindere.
Ci vuole uno sforzo di generosità, prima di tutto.
Ai nuovi eletti credo che in molti chiediamo equilibrio e lungimiranza: il bene dell’Italia deve mettere più che mai in secondo piano gli interessi di parte.
Chi è impegnato in politica deve raddoppiare l’impegno, deve spendersi, ascoltare, cercare e dare risposte – spesso difficili da individuare – e rischiare l’impopolarità. Con una dedizione grande, perché di cose piccole non è il momento.

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Monte dei Paschi mette a rischio Terzo Valico e ampliamento Fincantieri?

By pellerano_14   /     Feb 20, 2013  /     Economia e sviluppo, Porti e Infrastrutture  /     0 Comment

E’ urgente una risposta di Burlando sui tempi di trasferimento dei 50 milioni stanziati dal MPS per il ribaltamento a mare del cantiere di Sestri Ponente. Su questo preannuncio una interrogazione al Presidente. Nel frattempo i lavori del Terzo Valico sono partiti, ma senza ribaltamento non sapremo dove mettere il materiale di scavo. Già a Luglio 2012 avevo segnalato l’importanza di non accumulare ritardi per due opere così strettamente connesse.

Cinquanta dei 70 milioni di euro necessari per la realizzazione del ribaltamento a mare di Fincantieri a Sestri Ponente sono fermi nelle casse di Monte Paschi di Siena, oggi al centro di indagini della magistratura.  E’ necessario che il Presidente Burlando e la Giunta chiariscano al più presto se rischiamo ulteriori ritardi per l’inizio dei lavori.  La banca ha in custodia 50 milioni “devoluti” da quei porti che non avevano speso nei tempi previsti le somme a loro destinati dal ministero delle Infrastrutture.

Ricordo che si parla della fetta maggiore dei fondi indispensabili a un’opera fondamentale per il futuro industriale di Genova e per assicurare la presenza in città dello stabilimento Fincantieri. Genova aspetta da circa due anni l’arrivo nelle casse dell’Autorità Portuale di questi 50 milioni di euro per il riempimento dello specchio acqueo fra i bacini del cantiere di Sestri Ponente e il Porto Petroli.

La firma definitiva era stata annunciata già per la fine del 2012. E invece ancora niente. L’Autorità Portuale di Genova aspetta ancora l’ok al trasferimento finale dei fondi dal Monte dei Paschi di Siena.

I 50 milioni risultano ancora bloccati nei “forzieri” di Mps. Solo quando sarà completata l’operazione di rinegoziazione degli interessi, l’Authority avrà il via libera per far scattare il bando per il ribaltamento, già pronto e fermo da tempo a palazzo San Giorgio. Ora che Mps è al centro di indagini da parte della magistratura, è plausibile la preoccupazione, riportata in alcuni articoli sulla stampa locale, di ulteriori ritardi nel trasferimento di questi fatidici 50 milioni di euro. Secondo le ultime notizie parrebbe che il governo – ancora in carica per pochi giorni – sia disponibile a stanziare direttamente i 50 milioni, ma occorre fare immediatamente chiarezza e capire che fine faranno i fondi bloccati presso Mps, destinati a finanziare anche la piattaforma Maersk di Vado.

Vorrei anche sottolineare che la realizzazione dell’opera di ribaltamento è legata a doppio filo a un altro tema strategico, messo in forte discussione – da sinistra – durante questa campagna elettorale per le Politiche, cioè al Terzo Valico ferroviario. Infatti, proprio col materiale di risulta dello scavo delle gallerie si andrà a operare il riempimento sul lato mare del sito Fincantieri di Sestri Ponente. Secondo l’assessore Paita gli scavi del tunnel stradale Val Chiaravagna-Erzelli partiranno tra meno di un mese e si porrà immediatamente il problema di dove portare il materiale di risulta. Stiamo correndo il rischio di un assurdo cortocircuito: il ritardo sul ribaltamento a mare potrebbe condizionare anche i lavori del Terzo Valico. A chi si oppone all’infrastruttura strategica che avvicinerà Genova a Milano e darà  respiro al porto – destinato a crescere molto nei prossimi anni in termini di traffici – è bene ricordare che senza Terzo Valico sarebbe messo in discussione anche il futuro occupazionale del cantiere di Sestri Ponente e quindi il posto di oltre 700 lavoratori tra dipendenti Fincantieri e indotto. Il presidente dell’Autorità Portuale Merlo aveva annunciato l’inizio dei lavori di riempimento entro il 2012, nulla ancora si è mosso ed è evidente che l’incertezza circa il potenziamento del cantiere danneggerebbe i lavoratori della nostra città, tanto più nel momento in cui è in discussione la distribuzione dei carichi di lavoro fra i diversi stabilimenti Fincantieri. Finalmente abbiamo a portata di mano due opere che potrebbero cambiare in meglio il futuro di Genova, vediamo di non farci male da soli.

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