Dopo aver denunciato la situazione imbarazzante dell’albergo sociale per famiglie sfrattate di Vico del Duca 22, ho deciso di iniziare una verifica dello stato di attuazione del Progetto di Recupero Immobili da destinarsi ad Alloggi di Edilizia Sociale del 16 marzo 2006 (sì, più di 7 anni or sono!!!).
Sono in ballo 12 milioni di Euro (più di 6 milioni finanziati dal governo, 3 del Comune e 3 della Regione) destinati al recupero di 23 unità immobiliari e di 50 appartamenti di proprietà comunale, oltre a 200 alloggi di edilizia sociale.
Ho quindi deciso di iniziare una verifica caso per caso. Come racconta Il Giornale i primi risultati non sono incoraggianti…
Il Comune di Genova getta alle ortiche 700.000 euro ma porta l’Imu al massimo!
Il Sindaco Marco Doria sostiene che è obbligato ad innalzare l’Imu per salvaguardare i servizi sociali. Ma è così sicuro di non avere risorse a disposizione? Un piccolo esempio da 700.000 euro: possibile che un Comune così attento al sociale lasci andare in malora un edificio destinato alle famiglie sfrattate? Tutto questo accade a dieci metri da Palazzo Tursi!
Buone notizie su Ingegneria Navale, il nostro impegno porta frutti
Dal Rettore Deferrari oggi arrivano parole rassicuranti sul futuro del corso. Sono contento perciò di aver sollevato la questione e del fatto che insieme ad una ventina di giovani politici genovesi di schieramenti diversi ci siamo ritrovati a difendere un’eccellenza cittadina. E’ una buona palestra per lavorare nell’interesse di tutti lasciando le divisioni in secondo piano.
Qui di seguito l’appello dei venti politici genovesi e sotto gli articoli che ne parlano.
INGEGNERIA NAVALE DEVE RIMANERE A GENOVA
Il corso di Ingegneria Navale è stato ed è un tassello fondamentale di questo mosaico. Trasferire Ingegneria Navale significherebbe commettere l’errore strategico di indebolire un sistema già presente, funzionante ed impossibile da replicare altrove in Italia. Perché? A vantaggio di chi?
Fincantieri ha recentemente offerto all’Università di Genova di ospitare i laboratori di Ingegneria Navale presso il suo stabilimento genovese : riteniamo si tratti di una grandissima opportunità per l’Università, per Fincantieri, per Genova e per l’Italia.
Realizzare a Sestri una forte sinergia fra Fincantieri, il CETENA e tutta la Scuola Politecnica (non solo ingegneria navale) significherebbe anche garantire interessanti prospettive di sviluppo per il futuro della città , del cantiere e dei giovani .
Auspichiamo pertanto che la citta tutta , nelle sue diverse componenti e a tutti i livelli, dia seguito alle iniziative già prese in Regione, Comune e Municipi e si mobiliti per fare in modo che il Corso di Ingegneria Navale rimanga a Genova.
Se anche Tu pensi che Genova debba far sentire la sua voce contro il trasferimento di Ingegneria Navale puoi sottoscrivere questo documento scrivendo una mail a
IL DOCUMENTO E’ STATO SOTTOSCRITTO DA
Marianna Pederzolli (Lista Doria)
Nerio Farinelli, Presidente Municipio IX (Lista Doria)
Archivio di Stato, non svalutiamo la storia di Genova!
Ho voluto portare all’opinione pubblica, nel dibattito politico e in Consiglio Regionale con un ordine del giorno (approvato all’unanimità) la preoccupazione per un’ipotesi ministeriale di riclassificazione degli Archivi di Stato. Infatti, secondo questa bozza, l’Archivio di Genova sarebbe stato “declassato” nonostante il suo eccezionale patrimonio, come riconosciuto unanimemente a livello accademico. Oggi leggiamo che il mio allarme è servito, perché sul Secolo XIX un “direttore generale per gli Archivi del Mibac smentisce qualsiasi ipotesi al riguardo”. Bene, meglio prevenire che curare!
Come riferisce il Secolo XIX, promossa da accademici di tutta Europa, è online una petizione per tutelare il ricchissimo patrimonio dell’Archivio di Stato di Genova.
QUI il testo della petizione e QUI la pagina per aderire.
Qui sotto la pagina del Secolo XIX che riassume la situazione, con le parole del dirigente ministeriale e con l’intervista ad uno dei docenti che hanno promosso l’appello. Di seguito una rassegna sui miei interventi a riguardo.
Il mio punto di vista su Primocanale
Dai quotidiani genovesi la cronaca sul mio ordine del giorno
Civiltà edilizia cercasi
Vivere a Begato, dignitosamente. Sono ancora intervenuto dopo la mia “indagine” in zona (si può leggere qui) Non deve cessare l’attenzione finché non ci sarà il progetto definitivo.
Ingegneria Navale: ho aperto il dibattito, ora buon senso oltre i campanilismi
Non nascondo la mia soddisfazione, perché il dibattito apertosi sul trasferimento di Ingegneria Navale da Genova, sede della Facoltà da oltre 150 anni, nasce dalla mia interrogazione in Regione e dalla mia decisione di rendere noto alla stampa il memorandum già predisposto tra gli Enti coinvolti. Il mio obiettivo, raggiunto, era proprio quello di una discussione aperta ai punti di vista di ogni soggetto interessato, come in fondo sarebbe normale. E’ così che si sono susseguiti gli interventi delle istituzioni spezzine ma anche dei sindacati e di Confindustria e ultimo ma decisamente gradito, l’intervento del Sindaco Doria che ha espresso un “no” convinto al trasferimento. Non solo: anche l’Università sembra non accettare più ciò che le avrebbero servito su di un piatto d’argento. Trasferire Ingegneria Navale alla Spezia significherebbe indebolire la Facoltà ma anche spezzare un legame costruito lungo decenni tra l’economia del primo porto del Mediterraneo e la formazione in un segmento strategico.
Seguiamo poi attentamente la proposta di Fincantieri che sta valutando investimenti importanti in ricerca e si offre di ospitare i laboratori di Ingegneria Navale nella sua sede di Sestri Ponente. E’ una grande opportunità, utile a chiudere la partita sull’ insediamento di Ingegneria agli Erzelli. Sono convinto che anche la Regione – finora silente sul tema – possa fare molto per la permanenza a Genova del corso di Navale. Sottolineo ancora che se non avessi divulgato i contenuti del memorandum, si sarebbe consumata l’ennesima operazione all’insaputa dei liguri, nelle stanze chiuse della politica, per sfociare poi magari in anni di sterili discussioni, con ritardi costosissimi sul piano dello sviluppo della nostra regione. Lo dico perché è già successo: Gronda, Erzelli, Ospedale del Ponente…
Confido che il dibattito imprevisto faccia comprendere ad una certa parte della politica che si deve coinvolgere tutta la rappresentanza su scelte che riguardano il futuro della nostra regione. Si può lavorare insieme per obiettivi comuni e di buon senso, cooperando oltre i campanilismi.
Anche dal sindacato una posizione decisa