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Le foto di Via Ventotene prima del crollo

By pellerano_14   /     Apr 05, 2013  /     Ambiente e territorio, Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

Come testimoniano questi articoli , negli ultimi tempi mi sono occupato più volte dei problemi del Lagaccio, un quartiere troppo trascurato. Dalla scongiurata chiusura dei servizi socio-sanitari, alla riqualificazione della Caserma Gavoglio, sempre promessa e mai realizzata, con il rischio che lo stato di abbandono si traduca in un pericolo per i residenti.

E probabilmente se non fosse stato perso tanto tempo sulla riqualificazione dell’ex caserma Gavoglio, la frana di via Ventotene si sarebbe potuta evitare e oggi non avremmo 60 famiglie sfollate. Per anni si è parlato del Lagaccio solo quale possibile sede – la più sbagliata – della moschea. Ora si deve dare priorità alla messa in sicurezza di un quartiere che negli anni ha subito una cementificazione a dir poco selvaggia e una scarsa attenzione ai servizi per i  residenti.  Come ho detto qualche settimana fa in un’interrogazione presentata in consiglio regionale, la “valorizzazione” della caserma Gavoglio, da tre anni stoppata tra le maglie della burocrazia e le sabbie mobili della politica genovese, sarebbe stata un buon punto di partenza per riqualificare un’area di 70mila metri quadri, completamente abbandonata da quasi trent’anni. Come ha segnalato il comitato a difesa del quartiere “Voglio la Gavoglio”, già nell’ottobre 2010 si era verificato uno smottamento sul versante opposto a quello interessato dalla frana di via Ventotene, proprio sotto la carreggiata che costeggia l’area dell’ex caserma. Probabilmente se – dopo quel crollo – fossero stati fatti sopralluoghi e verifiche tecniche, l’ultima frana sarebbe stata evitata.  Sono soddisfatto che anche il sindaco Doria si sia mobilitato a favore delle famiglie sfollate di via Ventotene, rassicurandole sul rientro in tempi brevi nelle proprie abitazioni, tuttavia, non posso fare a meno di ricordare che, per un’analoga circostanza, da quasi un anno e mezzo, sei famiglie nel quartiere di Borgoratti, in via Bocciardo 1, sono fuori casa, ospitate da amici e partenti o in affitto. Mi auguro che una soluzione positiva sia trovata dalle istituzioni nel più breve tempo possibile per tutte le famiglie evacuate. Infine auspico che comincino al più presto serie verifiche sul territorio per prevenire frane e smottamenti, a partire dai quartieri a più alta criticità, compreso l’intero perimetro della Gavoglio».

Proprio durante un sopralluogo alla Gavoglio ho scattato dall’alto questa foto dell’area, che sul lato sinistro a media altezza, inquadra anche il muraglione di Via Ventotene.

Dopo il crollo, sono ritornato a vedere la foto per verificare se avessi inquadrato anche il punto del disastro e mi sono accorto che proprio in corrispondenza della frana, dove il muro di contenimento fa angolo, c’era una crepa vistosa.

Queste immagini sono uscite oggi su alcuni quotidiani

su Il Secolo XIX

su Il Giornale

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Giustizia per i malati di Quarto, mi battevo da un anno

By pellerano_14   /     Feb 23, 2013  /     Sanità e Sociale  /     0 Comment

Sull’ex Ospedale Psichiatrico di Quarto la Regione ha mostrato non solo imperizia nella gestione degli immobili, ma anche scarsa sensibilità verso i malati. Un anno fa (lo raccontavo qui) denunciavo che i pazienti non possono essere trattati come oggetti, oggi il Tribunale di Genova decide un risarcimento alle famiglie.

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La sinistra non si mette d’accordo con se stessa, ospedale e hi-tech possono aspettare!

By pellerano_14   /     Gen 17, 2013  /     Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

Dopo questa mia denuncia dei continui e inconcludenti dietrofront sul “che fare” degli Erzelli, stasera un imbarazzato PD se ne esce con una nota farraginosa, in cui ancora una volta smentisce l’ipotesi di Burlando e Doria sulla nuova collocazione dell’ospedale. Siamo tornati ai vecchi tempi, come quando si facevano i dispetti Vincenzi e Burlando? Certo che una satira sulla sinistra genovese non potrebbe inventare di meglio. In realtà il PD ligure è in stato confusionale e l’unica certezza è che non c’è nessun progetto. I cittadini genovesi, quelli del ponente in particolare, ringraziano.

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Comune inadempiente, famiglie senza casa!

By pellerano_14   /     Dic 09, 2012  /     Ambiente e territorio, Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

“È passato più di un anno e le sei famiglie evacuate dalla palazzina di via Bocciardo 1 sono ancora fuori di casa senza neppure sapere quando potranno farvi rientro”. La denuncia è di Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che ha depositato un’interrogazione in Regione in merito all’evacuazione, avvenuta il 4 dicembre 2011, degli inquilini del palazzo di via Bocciardo 1 nel quartiere di Borgoratti a Genova.

“Queste famiglie – spiega Pellerano – aspettano ormai da un anno risposte sui tempi della messa in sicurezza e sulle modalità di rientro a casa, ma la situazione rimane bloccata nonostante gli uffici competenti del Comune di Genova abbiano scritto nero su bianco che sono necessari lavori di consolidamento nel cantiere, e la situazione di pericolo sia stata confermata dal Tribunale di Genova. Nel frattempo, oltre al disagio derivante da una prolungata assenza da casa, queste famiglie si sono dovute sobbarcare tutti gli oneri del trasferimento temporaneo in un altro appartamento. Infatti chi di loro non ha l’opportunità di farsi ospitare da amici e parenti si è trovato costretto a cercare una sistemazione in affitto, dovendo così fronteggiare spese ulteriori”.

L’odissea delle famiglie di via Bocciardo 1 è iniziata il 4 dicembre 2011 quando si è verificato uno smottamento nell’area sottostante l’edificio dove abitano. “Proprio sotto l’edificio in questione – spiega Pellerano – dal 2009 era aperto un cantiere per la realizzazione di un’autorimessa interrata. Dopo le forti piogge dell’autunno 2011 che tutti ricordiamo, nell’area si è verificato un cedimento strutturale nelle palificazioni di sostegno in cemento armato sottostanti il palazzo di via Bocciardo. La caduta di un pilastro di sostegno ha causato un improvviso e grave danno strutturale al palazzo che, dopo l’intervento dei vigili del fuoco, è stato immediatamente evacuato. Dopo numerosi esposti fatti dagli abitanti da cui sono scaturiti alcuni sopralluoghi da parte delle autorità competenti, è stata riscontrata la difformità dei lavori in corso rispetto alle autorizzazioni. Pertanto il Comune ha disposto “l’immediata sospensione dei lavori” , la revoca dei permessi alle imprese costruttrici ed ha imposto alle ditte di provvedere alle “opere necessarie a garantire la sicurezza dell’edificio condominiale e dell’area di cantiere”.

Le imprese costruttrici, tuttavia, non hanno portato a termine la messa in sicurezza dell’area e a più di un anno di distanza la situazione di pericolo permane, nonostante gli uffici di Pubblica incolumità del Comune di Genova abbiano disposto che, in caso di mancato adempimento da parte delle ditte, dovesse essere il Comune stesso a provvedere.

“A questo punto – scrive Pellerano in una nota – ritengo non si possa più perdere altro tempo ed occorra fornire risposte certe alle famiglie interessate da questa triste vicenda, ponendo fine agli scarica-barile ed alle solite lungaggini burocratiche. Mi aspetto che la Regione e il Comune intervengano al più presto, in primis per dare un’adeguata ospitalità temporanea alle famiglie evacuate, ma anche per accertare e sanzionare eventuali responsabilità, pubbliche e private.

Occorre poi provvedere con massima urgenza alla messa in sicurezza sia dell’edificio di via Bocciardo, per consentire in tempi brevi il ritorno a casa delle famiglie evacuate, sia di tutta la zona circostante, per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente. Il terreno su cui doveva sorgere il park interrato è stato dichiarato a rischio idrogeologico dalla Provincia e da un anno è un cratere abbandonato. Sopra lo scavo sorgono altre palazzine e vivono decine di famiglie. Non si può perdere altro tempo”.

Qui le foto di Genova24.it

Qui l’articolo della Gazzetta del Lunedì

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