Di seguito, lo stesso articolo in formato solo testo.
Il giovane consigliere della lista Biasotti che sollevò il caso pedaggi: è già un assurdo privilegio averlo, il Telepass.
Pellerano: “Ho già vinto la mia battaglia, i dati sulle spese sono stati pubblicati”
NADIA CAMPINI
NON mi aspettavo certo tutto il putiferio che è scoppiato quando ho raccontato di quello che spetta ai consiglieri regionali per le trasferte, e tra l`altro lo avevo fatto senza alcun intento polemico, solo per far capire la realtà». Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della lista Biasotti, era stato il primo ad alzare il velo sui privilegi di cui godono i consiglieri regionali che si devono spostare lungo le strade liguri e adesso che la Guardia di Finanza è arrivata negli uffici del Consiglio, chiedendo proprio le pezze giustificative
di quei viaggi, non ci sta a passare per il censore dei suoi colleghi.
E` stato lei a presentare un esposto sugli sprechi delle trasferte?
«Assolutamente no. Penso che non sia neanche il mio compito. Ricordo solo che era appena scoppiato il caso Fiorito e in consiglio regionale, come succede per tanti altri argomenti, i giornalisti mi avevano chiesto un commento su quelle vicende.
Io avevo raccontato la mia esperienza personale riguardo ai pedaggi autostradali».
Cosa aveva fatto al momento di assumere la carica di consigliere regionale?
«Era il 2010, mi era stato detto che avevo diritto alla Viacard e al Telepass per tutti i pedaggi autostradali per motivi di servizio. Io avevo preferito ritirare solo la Viacard, per evitare il rischio di fare confusione tra le spese personali e quelle politiche.
Con questo non sto dicendo che chi ha preso il Telepass se ne approfitti o viceversa.
Quello che è vero però è esistono privilegi sui quali si può intervenire».
Quali privilegi?
«Se penso al tema della mobilità quello delle Viacard o dei Telepass è già un privilegio,
perché comunque i consiglieri regionali hanno diritto ad un rimborso forfettario per gli spostamenti, rimborso che varia a seconda della distanza del luogo di residenza da Genova, sono 2800 euro al mese fino a 25 chilometri da Genova, sede della Regione, a salire fino ad un massimo di 4500 per chi risiede oltre gli 80 chilometri. Quel rimborso copre già le spese senza bisogno di pagare ancora a parte i pedaggi. Intendiamoci, non
c`è nulla di illecito, lo prevedono le norme, ma nel momento in cui tutti devono tirare la cinghia penso che su queste norme sia necessario intervenire… »
Le sue dichiarazioni avevano portato alla pubblicazione dei dati delle spese dei gruppi
in Liguria, cosa ne è emerso?
«Intanto sicuramente è positivo il fatto che si sia arrivati alla pubblicazione di quei dati.
Un`operazione di trasparenza importante nei confronti dei cittadini e da quei dati è emerso che la Regione Liguria è abbastanza virtuosa, dove prevale un atteggiamento tutto sommato sobrio. Insomma, niente ostriche. E poi il percorso di riduzione di spese della politica qua in Regione Liguria lo avevamo già avviato anche prima che scoppiassero gli scandali».
In che modo?
«Abbiamo già ridotto il numero dei consiglieri regionali da quaranta a trenta e il numero
degli assessori da dodici a sei. Dal Parlamento attendiamo ora la definizione del decreto
che stabilirà quali ulteriori risparmi vanno fatti sui costi della politica, insomma, stiamo
procedendo su una strada già avviata».