Il trenino di Casella è fermo da quasi un anno.
Non ci si può rassegnare, è una delle cose belle di Genova a cui siamo affezionati, deve ripartire il prima possibile!
Ho presentato un’interrogazione sulla situazione della Ferrovia Genova-Casella, ne hanno parlato i giornali e in fondo segue il comunicato stampa relativo.
Ferrovia Genova-Casella, Pellerano: “Infrastruttura strategica per il collegamento con la Valle Scrivia, risorsa essenziale per il turismo e la promozione dell’entroterra e delle Valli dell’Antola”
Il consigliere regionale della Lista Biasotti ha presentato un’interrogazione urgente per conoscere lo stato dell’arte dei lavori e per avere chiarimenti sul paventato rischio di riduzione di contributi della Regione. “Un anno di stop e ancora nessuna certezza sulla ripresa del servizio. Necessario un piano strategico di marketing per il rilancio del trenino delle Tre Valli”.
«A quasi un anno di distanza dall’interruzione del servizio della ferrovia Genova-Casella che dal 1929 garantisce un efficace collegamento per i pendolari e gli studenti delle tre valli Bisagno, Polcevera e Scrivia, non abbiamo alcuna certezza sul termine dei lavori di messa in sicurezza e sulla ripresa del servizio» dice Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che ha presentato un’interrogazione urgente sulla ferrovia gestita da Amt Genova.
Dall’11 novembre 2013 il transito dei treni sulla linea Genova Casella è stato completamente sospeso per consentire l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza di due ponti (Fontanassa e Crocetta) e di interventi di consolidamento dell’armamento lungo alcuni suoi tratti e di rifare alcune porzioni della linea aerea, come richiesto dall’USTIF-Ufficio speciale impianti e trasporti fissi, l’organo periferico del ministero dei Trasporti incaricato di verificare la sicurezza degli impianti. «A oggi – dice Pellerano – non è chiaro quale impresa sia stata incaricata della messa in sicurezza dei ponti, quando termineranno i lavori e soprattutto quando sarà ripristinato il collegamento. A questo quadro di assoluta incertezza si sommano i dubbi sulla riconferma dei contributi annuali erogati dalla Regione Liguria ad Amt per il servizio: circa 1,7 milioni di euro all’anno per la manutenzione della ferrovia e circa 723.000 euro per la manutenzione straordinaria dei rotabili e dell’impianto, oltre ai 370 mila euro una tantum per i lavori sui ponti di Fontanassa e di Crocetta. Nel frattempo, da quando la linea ferroviaria è interrotta, il collegamento con bus sostituivi è stato affidato – a 40 euro all’ora – a una ditta di noleggio privata.
Ricordo che, oltre a ricoprire un ruolo fondamentale per gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola per centinaia di pendolari tra l’entroterra e il centro di Genova, il “trenino di Casella” svolge un ruolo importante anche dal punto di vista turistico, soprattutto nei fine settimana, nei periodi primaverili ed estivi. Se fosse adeguatamente valorizzato attraverso una promozione mirata del percorso e delle molte mete che consente di raggiungere il trenino potrebbe davvero diventare una delle maggiori attrattive della nostra città e nel contempo del nostro immediato entroterra. Oltre a veicoli moderni possono operare sulla linea anche dei trenistorici che risalgono agli anni venti del secolo scorso, addirittura uno del 1924, tra i più antichi in servizio in Italia. La ferrovia Genova – Casella rappresenta un asset strategico per puntare sul marketing territoriale a favore di un territorio allargato, con l’obiettivo di far scoprire al turista il patrimonio paesaggistico, storico, culturale, gastronomico dell’entroterra genovese e delle Valli dell’Antola. Per valorizzare in modo adeguato e quindi rendere economicamente vantaggioso il servizio dell’Orient Express delle Tre Valli – come si legge sul sito ufficiale della società di gestione – anche dal punto di vista turistico, non si può prescindere dall’elaborazione di un piano strategico, di una programmazione puntuale della futura vocazione turistica della ferrovia e di una seria una strategia da elaborare con tutti i territori interessati.
Vorremmo pertanto conoscere se la Regione e Amt hanno già redatto delle linee guida in merito o hanno intenzione di farlo nei prossimi mesi. Non vorremmo che il futuro della ferrovia fosse lasciato al caso, in totale assenza di una programmazione precisa degli interventi non solo di manutenzione ma anche di marketing turistico. Sarebbe un errore gravissimo sia dal punto di vista dei collegamenti, già carenti, del nostro entroterra sia dal punto di vista turistico, viste le potenzialità di attrattiva del trenino storico e delle bellezze paesaggistiche che attraversa nel suo percorso».