Nei giorni scorsi – nonostante il nostro voto contrario – la maggioranza ha approvato la nuova legge sul trasporto pubblico locale.
Nella discussione della riforma non mi sono limitato ad elencare la lunga serie di fallimenti e sprechi in materia di mobilità e trasporti che mi portano a ritenere che la riforma non funzionerà senza un cambio di classe dirigente, ho anche proposto (e in molti casi ottenuto) una serie di miglioramenti al testo della legge.
In particolare:
1) Ascoltare la voce di utenti e consumatori
Dal momento che la legge di riforma accentra la gestione del trasporto pubblico a livello regionale e la allontana da Comuni e Province è previsto un comitato per la concertazione delle attività sul trasporto pubblico all’interno del quale emergeranno le richieste dei diversi territori. Nella prima versione della legge non era previsto che questo comitato si confrontasse con le realtà rappresentattive dei consumatori e degli utenti. L’ho ottenuto io.
2) Un’Agenzia Regionale aperta al futuro
La principale novità introdotta dalla riforma è l’istituzione dell’Agenzia Regionale per il trasporto pubblico. Tale Agenzia avrà forma di società e ciò consentirà di “recuperare” l’IVA (ad oggi la Regione paga l’IVA sui servizi di trasporto erogati da AMT e dalle altre società di trasporto, ma non può vantare un credito IVA nei confronti dello Stato come farebbe una società; ciò comporta che ogni anno decine di milioni di Euro spesi dalla Regione per sostenere le aziende di trasporto vengono “sprecati”nel pagamento dell’IVA). All’Agenzia vengono attribuite una serie di competenze “di regia”, fra cui l’affidamento del servizio , la gestione della gara d’appalto (unica per tutta la Regione, in modo da superare gli attuali bacini comunali o provinciali), il monitoraggio ed il controllo del servizio…
Grazie ad un mio emendamento l’Agenzia dovrà occuparsi anche di introdurre e sperimentare soluzioni innovative nella gestione ed analisi del trasporto pubblico (quali bigliettazione elettronica, esame dei dati, valutazione dei flussi di traffico e del servizio), ma anche analizzare e diffondere sul territorio ligure buone prassi nella gestione del servizio.
3) Il controllo del Consiglio Regionale
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di riforma la Giunta Regionale dovrà adottare delle linee guida per la presdisposizione di statuto e regolamenti dell’Agenzia, nonchè le direttive per la determinazione delle quote di partecipazione di Comuni e Province nell’Agenzia. Su mia proposta la Commissione ha modificato il testo della legge per fare in modo che il Consiglio venga tenuto aggiornato sulle direttive della Giunta. Una forma di controllo doverosa: il Consiglio rappresenta tutti i cittadini, la Giunta poco più di metà.
4) Perchè la maggioranza rifiuta il requisito della competenza specifica per i componenti dell’Agenzia?
Con un ulteriore emendamento avevo anche proposto che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge la Giunta fissasse i criteri di competenza specifica previsti per i componenti dell’Agenzia Regionale. Mi pareva una proposta di buon senso: se vogliamo affidare tutta la gestione del trasporto pubblico in Liguria ad un organo di nuova istituzione occorre che in esso si concentrino soggetti particolarmente esperti del settore, capaci di risollevare le sorti di un sistema che fino ad oggi non ha dato buona prova di sè. Non sia mai che l’unico criterio di selezione sia l’amicizia o la fedeltà, non vorremo mica che vadano ad assumere un ruolo tanto importante gli stessi soggetti che hanno portato al collasso le aziende pubbliche di trasporto, no ? O forse qualche politico trombato o prossimo alla fine del mandato già ha messo gli occhi su una poltrona in Agenzia? Vorrei sbagliarmi, fatto sta che il mio emendamento è stato bocciato. Un argomento in più per votare contro questa legge.