Sono nato a Genova nel 1983, secondo di quattro fratelli, o meglio tre fratelli ed una sorella.
Ho frequentato la scuola dei Gesuiti, l’Arecco, e poi il liceo classico al D’Oria. Nel tempo libero il calcio a San Desiderio, la Liguria in bici, tra lungomare e salite. Le esperienze di volontariato in Romania, gli scout, i vicoli col naso per aria, De André nelle orecchie. E il porto, dove mio padre ci portava da bambini a vedere le calate, le montagne di carbone, le pile di containers…
Dal 2010 sono avvocato, non a caso marittimista. L’esperienza politica è iniziata “in quartiere” nel 2007 e nel 2010 sono stato eletto in Consiglio Regionale, sempre come indipendente. Col tempo il mio sguardo è diventato sempre più attento alla bellezza e alle potenzialità di Genova, le sue magagne sono la mia quotidianità: in mezzo alla gente, sul tavolo della mia scrivania o sullo schermo del computer.
Al Municipio Centro Est ho cominciato con gli spazi da riqualificare a Castelletto e a Oregina: la piazzetta di fronte alla chiesa in Corso Firenze, la nuova area verde di Via Sapri. Ma anche l’attenzione al mondo della scuola, del tempo libero e del sociale, ad esempio attraverso il confronto con le realtà che si occupano delle persone senza fissa dimora.
Simbolo di una vittoria sul degrado è stata la riapertura – dopo troppi anni – del Mercato del Carmine. Anche come consigliere regionale ne ho seguito tutti i passaggi, dal concorso di idee, alle modifiche progettuali, al difficile percorso burocratico dopo la costosa ristrutturazione. Sempre incalzando le parti coinvolte, in primo luogo il Comune di Genova.
In Regione interpreto il ruolo di opposizione come quello di un puntiglioso controllore, ma ogni mia iniziativa vede sempre elementi propositivi, mirati a mantenere o accrescere le opportunità – in primo luogo di lavoro – in Liguria.
Faccio parte delle commissioni bilancio, formazione ed università, attività produttive. Quest’ultima mi coinvolge particolarmente. Delegato ad occuparmi della crisi di Fincantieri, ho contribuito alla soluzione di una vertenza molto complessa (gli stabilimenti di Sestri e Riva Trigoso non sono stati chiusi).
Mi sono battuto per la trasparenza e per eliminare alcuni privilegi dei consiglieri regionali (Telepass, Viacard, pensioni retributive) e per primo ho sollevato l’attenzione sul dossier della discutibile vendita del patrimonio immobiliare regionale all’ente delle case popolari (Arte) finita poi sotto indagine della Corte dei Conti.
Mi occupo molto di sanità (voce predominante del bilancio regionale) di scuola, sostegno alla famiglia, cultura e di tutto ciò che può aiutare il rilancio della Liguria, dalle infrastrutture al turismo.
La mia è una storia politicamente breve, ma i risultati non mancano. Di questo ringrazio le molte persone che mi hanno sostenuto, chi ha segnalato problemi e consigliato soluzioni.
Il racconto completo di cinque anni in Regione si trova su questo sito: c’è la documentazione delle mie attività in Consiglio e ci sono gli articoli dei giornali, che mi hanno dato molto spazio, credo riconoscendo il valore del mio lavoro.