In questi giorni ho nuovamente denunciato la differenza nel costo della spesa tra Genova e altre città italiane, dove c’è più concorrenza. A La Spezia si spendono 285 euro in meno all’anno, a treviso addirittura 737. La sinistra aveva bocciato il mio documento che chiedeva provvedimenti per favorire la concorrenza, ora forse qualcosa […]
Perché a Genova bisogna spendere il 15% in più che a La Spezia?
Nei giorni scorsi un’inchiesta del Secolo XIX ha dimostrato che la spesa nei supermercati a Genova costa il 15% in più che a La Spezia. Il quotidiano genovese mi ha chiesto di tornare sul problema della scarsa concorrenza in Liguria.
Di nuovo l’Arecco: prima la chiusura della scuola, oggi una coop
Probabilmente molto del mio approccio alla politica trova le sue radici nell’istruzione ricevuta dai gesuiti all’Arecco. La mia prima esperienza di impegno politico è stata la battaglia – persa e non per questo perdente – contro la chiusura della scuola.
Ironia della sorte, di nuovo l’Arecco…
Qui la mia indagine sul costo della mancata concorrenza a Genova.
Genova seconda città più cara al Nord dopo Aosta. Sarà seconda anche per reddito?
Nella cartina di Altroconsumo dopo il controllo comparato di un milione di prezzi, questo è il risultato del costo medio annuo della spesa per famiglia. Genova è la seconda città più cara del Nord Italia.
Costo della spesa, perché le famiglie a Genova devono pagare 400 euro in più che alla Spezia?
«Com’è possibile che questi due pacchi di pannolini per bambini, identici, costino 23,30 euro alla Spezia e 29,90 euro a Genova? E i Biscotti alla Spezia costino 1,74 euro mentre a Genova sono venduti a 2,09 euro. Che Ipercoop in occasione delle recenti offerte promozionali che hanno interessato gli stessi prodotti, nello stesso periodo in più città italiane abbia applicato prezzi tendenzialmente più alti a Genova rispetto a Milano o anche a Spezia? Come mai nella ricerca di Altroconsumo sul costo del carrello, Genova risulta la seconda città più cara dopo la sola Aosta? Di certo non è la seconda città più ricca.
Sono queste alcune delle domande che mi hanno spinto a rivolgermi all’Antitrust perché venga eseguita un’indagine accurata e obiettiva sulle dinamiche della concorrenza nella grande distribuzione organizzata in Liguria, con particolare riferimento agli ipermercati in provincia di Genova. Penso sia necessario salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie e contrastare un tasso inflattivo che in Liguria – in particolare nel capoluogo – corre più della media nazionale».
Così Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che questa mattina in conferenza stampa ha illustrato la segnalazione indirizzata all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in cui chiede di svolgere un’indagine circa le dinamiche concorrenziali nell’ambito del mercato della grande distribuzione in Liguria ed un approfondimento circa la compatibilità della normativa di Regione Liguria in materia di commercio con i principi della concorrenza.
Pellerano depositerà anche un’interrogazione all’assessore regionale al Commercio Renzo Guccinelli, scriverà al presidente della Regione e al sindaco di Genova. «Sono convinto possano fare molto per favorire maggiore concorrenza nella grande distribuzione a difesa del potere d’acquisto delle famiglie – spiega Pellerano – È da più di un anno che richiamo l’attenzione sui prezzi della spesa fatta in Liguria e ancora non ho visto azioni convincenti da parte della Regione Liguria indirizzate a favorire una maggiore concorrenza che possa consentire una riduzione dei prezzi al consumo, oggi più che mai divenuti insostenibili per le famiglie provate dal protrarsi della crisi».
I dati in merito al tasso inflattivo nelle città liguri rilevati dall’Istat parlano chiaro: la variazione dei prezzi in Liguria negli ultimi tre anni è stata più elevata della media italiana. Il tasso di inflazione del primo semestre 2013 si è attestato sul +1,9% contro l’1,6 del resto d’Italia, percentuale superiore a tutte le regioni confinanti di Lombardia, Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna. Analizzando i dati provinciali pervenuti, risulta inoltre che a Genova l’inflazione tocca quota 2,1% mentre alla Spezia c’è il record positivo dell’1,4%.
«Sarà un caso – sottolinea Pellerano – ma proprio alla Spezia, dove dopo anni di battaglie nuovi marchi si sono affacciati sul mercato, il prezzo annuo della spesa calcolato da Altroconsumo è di 400 euro inferiore a Genova. Sono dati questi che ritengo richiedano una riflessione profonda senza preconcetti. Ho ritenuto doveroso farmi anche portavoce delle segnalazioni, pubblicate in questi giorni sui social network, che accostano i depliant della stessa catena di distribuzione in diverse città e fanno emergere la disparità di offerte tra Genova, Milano, Torino, Spezia. Nella maggior parte dei casi Genova spicca per i prezzi più alti».
Per avere un’idea più precisa della situazione il consigliere Pellerano ha acquistato gli stessi prodotti presso gli Ipercoop di Genova e Spezia. Scontrini alla mano sono emerse differenze significative in termini di risparmio prezzo la struttura spezzina. «Di certo – conclude Pellerano – non si tratta di un’indagine scientifica, ma fa un certo effetto. A questo punto aspetto l’esito della mia segnalazione all’Antitrust ed auspico comunque un impegno fattivo da parte di Regione e Comune di Genova perché si individuino le cause dei prezzi schizzati alle stelle – in particolare nel capoluogo – e si intervenga favorendo una maggiore concorrenza, se del caso apportando modifiche al Piano regionale del commercio. Un anno fa ero stato l’unico a non votarlo in Consiglio proprio perché ritenevo urgente alleviare il costo del carrello per le famiglie liguri. Non si è voluto procedere in tal senso, i risultati sono sotto gli occhi di tutti».
Coopsette sbanca e avanza, ma la zona è a rischio alluvioni
In Val Bisagno, dietro Piazzale Adriatico, Coopsette ha sbancato un tratto di collina per realizzare un grande centro per il bricolage. La zona è ad alto rischio alluvioni, chiedo che venga verificata la messa in sicurezza del rio.
Concorrenza nella grande distribuzione a Genova? Non pervenuta.
Ieri l’edizione genovese del Giornale ripropone la questione della mancanza di concorrenza nella grande distribuzione, in particolare a Genova.
E’ l’occasione per tornare sulla discussione che questa estate mi ha visto contrapposto a Coop Liguria.
Pochi giorni dopo un mio intervento sul Secolo XIX, il Presidente della Coop aveva replicato sulle stesse pagine dichiarando che:
1) “compito degli amministratori locali non è quello di favorire questa o quell’insegna, ma di garantire il rispetto da parte di ciascuno delle regole urbanistiche derivanti e commerciali”.
Su questo sono d’accordo: gli amministratori non devono facilitare nessuno, neppure i soggetti già presenti, ma – oltre a garantire il rispetto delle regole – tali regole devono stabilire e nel fare ciò determinano il grado di concorrenza nel mercato.
2) “Naturalmente è del tutto legittimo che qualcuno possa fare il tifo per la presenza di questa o quell’insegna”.
Se il Presidente di Coop si riferisce a me si sbaglia, non mi conosce bene. Io – a differenza di altri forse – non faccio il tifo per nessuna insegna. Faccio il tifo per le persone che ogni giorno vanno a fare la spesa e sono convinto che potrebbero risparmiare se a Genova ci fosse più concorrenza.
3) Avrei avvelenato il clima con “notizie false e tendenziose”.
Ritengo di non aver fornito alcuna notizia falsa: ho riportato dati di ricerche pubbliche, citandone le fonti. Per di più dopo il mio intervento il dato è stato confermato dall’Ufficio Statistico del Comune di Genova, che dubito pubblichi dati tendenziosi.
Ribadisco quanto riporta oggi Il Giornale: è vero che in termini di metri quadrati la quota di supermercati Coop a Genova è inferiore a quella di Carrefour e di Sogegross, ma la Coop gestisce 14 punti vendita rispetto ai 78 della Carrefour ed ai 74 della Sogegros. E’ un dato di fatto che la Coop ha quasi tutti i supermercati di grandi dimensioni. E tale quota è destinata a salire dopo l’apertura di Eataly e con le prossime aperture Coop a Sestri ed in Val Bisagno.
Per concludere rivolgo una semplice domanda: quanti sono gli ipermercati a Genova, città con più di 600.000 abitanti? A me risulta che ce ne sia uno solo, della Coop.
A presto.
A novembre il Giornale era intervenuto denunciando il silenzio generale sulla questione
Qui il mio intervento del Luglio scorso sulla grande distribuzione
Più concorrenza fa bene alla spesa
Sul Giornale di oggi, Massimiliano Lussana parla di nuovo della scarsa concorrenza nella grande distribuzione. Ricorda che non è una battaglia contro la Coop, ma in favore del nostro potere d’acquisto. L’articolo cita anche il mio impegno in questo senso.