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Ingegneria Navale nel futuro di Genova

By pellerano_14   /     Ago 06, 2013  /     Genova, Lavoro e formazione  /     0 Comment

 

In Consiglio Regionale si è discussa la mia interrogazione sul possibile trasferimento del corso di laurea magistrale di Ingegneria Navale dall’attuale sede di Genova al Polo universitario della Spezia.
Raccolgo con soddisfazione l’invito dell’assessore alla Formazione e all’Università Rossetti a lavorare perché sia individuata la soluzione migliore e condivisa tra tutti gli enti e i territori coinvolti per il futuro di Ingegneria Navale.
Sono soddisfatto per aver fatto uscire dal cassetti degli uffici dell’Ateneo e della Regione il progetto di trasferimento di questo corso che, ricordo, è storicamente legato – da oltre 140 anni – alla città di Genova. Un tema così importante non può essere affrontato sotto traccia, ma esige una discussione ampia e condivisa. Purtroppo, fino a oggi, così non è stato, speriamo che le cose cambino nei prossimi mesi. Noto peraltro che da aprile – quando ho diffuso i contenuti del memorandum d’intesa tra Università, Ministeri ed enti locali coinvolti – a oggi nessun esponente regionale di centrosinistra ha preso posizione su questa vicenda a difesa delle ragioni, tante, di Genova. Un silenzio assordante, tanto più a fronte delle molteplici esternazioni di altri esponenti della Giunta a favore del trasferimento a Spezia.

Nel silenzio si stava per compiere, con l’avvallo della Regione, un trasferimento che depotenzierebbe pesantemente la Scuola Politecnica e il ruolo accademico della sede dell’Ateneo. Genova rischia di perdere ulteriore peso, anche a livello internazionale, e ciò costituirebbe un danno per l’intera economia regionale, un effetto boomerang anche per le altre province.
Vorrei sottolineare che anche la seconda versione del memorandum – che la Regione è chiamata a sottoscrivere – ha raccolto forte perplessità da parte dei professori del Polo Navale.
Stando così le cose penso che la Regione non debba firmare alcun documento prima che si sia fatta piena chiarezza sull’effettiva portata del documento stesso. Non è affatto chiaro se il progetto di trasferimento degli ultimi due anni di Ingegneria Navale sia tramontato o meno e l’esperienza degli Erzelli insegna che è bene definire nel dettaglio i particolari prima di iniziare un percorso, altrimenti si corre il rischio che ognuno interpreti in maniera diversa lo stesso documento.Nel frattempo colgo come un segno positivo le parole di apprezzamento e interesse dell’assessore Rossetti per l’offerta di Fincantieri che propone di ospitare presso lo stabilimento di Sestri Ponente i laboratori di Ingegneria Navale. L’integrazione fra cantiere, uffici e laboratori di ricerca da una parte, la sinergia con il futuro Polo degli Erzelli dall’altra, consentirebbero di potenziare ulteriormente la fattiva collaborazione di Fincantieri col mondo accademico locale; le prospettive sarebbero interessantissime, tanto per il futuro di molti giovani ricercatori liguri quanto per le prospettive di sviluppo dell’azienda. Nello stabilimento genovese si potrebbe realizzare un luogo di formazione, aperto al contributo di tutte le facoltà della Scuola Politecnica e delle start-up che tradurranno in impresa i diversi filoni di ricerca, ma anche delle decine di aziende attive in Liguria nell’ambito dell’ingegneria navale e in settori affini.Genova ha una vocazione marittima che non può dimenticare, occorre ripartire da questi punti di forza conciliando storia e progetti innovativi. Purtroppo è evidente che il centrosinistra che da decenni governa il capoluogo ha perso completamente la bussola, non ha una rotta, non ha una visione strategica. Dopo tanti anni di malgoverno Genova sembra alla deriva, come anestetizzata. Solo vent’anni fa non sarebbe stato neppure immaginabile il progetto di trasferire Ingegneria Navale, avrebbe incontrato una levata di scudi unanime, una difesa all’unisono di un pezzo fondamentale della nostra storia e del nostro futuro. Per ora la reazione non è stata all’altezza, forse il centro-sinistra genovese è troppo impegnato sul fronte degli equilibri interni per occuparsi dei problemi veri della città.
 
 
 
 
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Buone notizie su Ingegneria Navale, il nostro impegno porta frutti

By pellerano_14   /     Mag 29, 2013  /     Genova, Lavoro e formazione  /     0 Comment

Dal Rettore Deferrari oggi arrivano parole rassicuranti  sul futuro del corso. Sono contento perciò di aver sollevato la questione e del fatto che insieme ad una ventina di giovani politici genovesi di schieramenti diversi ci siamo ritrovati a difendere un’eccellenza cittadina. E’ una buona palestra per lavorare nell’interesse di tutti lasciando le divisioni in secondo piano.

Qui di seguito l’appello dei venti politici genovesi e sotto gli articoli che ne parlano.

INGEGNERIA NAVALE DEVE RIMANERE A GENOVA

Da alcune settimane sui giornali e sui siti di informazione liguri si parla insistentemente di un’ipotesi di trasferimento fuori Genova del Corso Magistrale di Ingegneria Navale.Come giovani genovesi impegnati in politica abbiamo deciso di attivarci insieme per scongiurare questo progetto che è del tutto errato e controproducente. Parliamo con una sola voce perche’ questo tema travalica le logiche di appartenenza e dobbiamo impegnarci tutti per il bene e per lo sviluppo della nostra città.La storia e il futuro di Genova sono legati indissolubilmente al mare ed alle navi: tra impiegati diretti ed indotto , intorno al principale porto italiano , lavorano molte decine di migliaia di persone. Non fu un caso se la Regia Scuola Superiore Navale – da cui tutta la facoltà di Ingegneria dell’Università ha tratto origine – nacque a Genova nel 1870. Sradicarla oggi dalla sua sede storica e naturale significherebbe disperdere un patrimonio culturale e professionale di eccellenze che da piu di 140 anni ha un solido rapporto con un territorio.Che senso avrebbe poi separare il Corso magistrale ( ultimi due anni) di Ingegneria Navale dal suo corso triennale ( primi tre anni) e dagli altri corsi di ingegneria? Il concetto di “politecnico” nasce infatti dalla necessità di garantire più specializzazioni, ma sempre nell’ottica di una formazione ad ampio spettro e del continuo confronto con le discipline affini. Non è possibile separare il corso magistrale dal triennale,Ingegneria Navale da Ingegneria Meccanica o da Ingegneria Civile ed è altrettanto insensato separarla da Fisica e Matematica!La frammentazione di un polo scientifico porta sempre ad un impoverimento e ad un indebolimento delle competenze, della qualità e della capacità di formare. E’ questo che vogliamo per l’Ateneo Genovese?Dal 1870 ad oggi, intorno al dipartimento di Ingegneria Navale, è nato e cresciuto un patrimonio, di professionalità, di competenze, di imprese, di centri di ricerca, di esperienza sul campo, unico in Italia . RINA, FINCANTIERI, CETENA, NAVALIMPIANTI, solo per citare alcune delle realtà più note, ma esiste anche una fitta rete di società di ingegneria, studi professionali, società di classifica straniere, cantieri, compagnie di navigazione.

Il corso di Ingegneria Navale è stato ed è un tassello fondamentale di questo mosaico. Trasferire Ingegneria Navale significherebbe commettere l’errore strategico di indebolire un sistema già presente, funzionante ed impossibile da replicare altrove in Italia. Perché? A vantaggio di chi?

Fincantieri ha recentemente offerto all’Università di Genova di ospitare i laboratori di Ingegneria Navale presso il suo stabilimento genovese : riteniamo si tratti di una grandissima opportunità per l’Università, per Fincantieri, per Genova e per l’Italia.
Realizzare a Sestri una forte sinergia fra Fincantieri, il CETENA e tutta la Scuola Politecnica (non solo ingegneria navale) significherebbe anche garantire interessanti prospettive di sviluppo per il futuro della città , del cantiere e dei giovani .

Auspichiamo pertanto che la citta tutta , nelle sue diverse componenti e a tutti i livelli, dia seguito alle iniziative già prese in Regione, Comune e Municipi e si mobiliti per fare in modo che il Corso di Ingegneria Navale rimanga a Genova.

Se anche Tu pensi che Genova debba far sentire la sua voce contro il trasferimento di Ingegneria Navale puoi sottoscrivere questo documento scrivendo una mail a

genovaxnavale@gmail.com

IL DOCUMENTO E’ STATO SOTTOSCRITTO DA

Consiglieri Regionali
Lorenzo Pellerano (Lista Biasotti)
Edoardo Rixi (Lega Nord)
Consiglieri Comunali
Alberto Pandolfo (Pd)
Marianna Pederzolli (Lista Doria)
Presidente di Municipio
Nerio Farinelli,  Presidente Municipio IX (Lista Doria)
Assessore di Municipio
Paola Maccagno, Assessore Municipio IX (Pd)
Consiglieri Municipali
Municipio I Centro Est
Tomaso Giaretti (Pdl)
Giulio Gennaro (Lista Musso)
Andrea Grasso (Lista Musso)
Municipio IV Media Val Bisagno
Mattia Marchesi (Pd)
Municipio VIII Medio Levante
Stefano Costa (Lista Musso)
Andrea Crocilla (Pd)
Edoardo Marangoni (Udc)
Municipio IX Levante
Luisa Cozzio (Pd)
Fabrizio Ortona (Gente Comune)
Federico Bogliolo (Udc)
Walter Vassallo (Lista Musso)
Maurizio Moretti (Lista Musso)
Alessandro Costanzo (Pd)
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Ingegneria Navale: ho aperto il dibattito, ora buon senso oltre i campanilismi

By pellerano_14   /     Mag 03, 2013  /     Genova, Lavoro e formazione  /     0 Comment

Non nascondo la mia soddisfazione, perché il dibattito apertosi sul trasferimento di Ingegneria Navale da Genova, sede della Facoltà da oltre 150 anni, nasce  dalla mia interrogazione in Regione e dalla mia decisione di rendere noto alla stampa il memorandum già predisposto tra gli Enti coinvolti.  Il mio obiettivo, raggiunto, era proprio quello di una discussione aperta ai punti di vista di ogni soggetto interessato, come in fondo sarebbe normale.  E’ così che si sono susseguiti gli interventi delle istituzioni spezzine ma anche dei sindacati e di Confindustria e ultimo ma decisamente gradito, l’intervento del Sindaco Doria che ha espresso un “no” convinto al trasferimento. Non solo: anche l’Università sembra non accettare più ciò che le avrebbero servito su di un piatto d’argento. Trasferire Ingegneria Navale alla Spezia significherebbe indebolire la Facoltà ma anche spezzare un legame costruito lungo decenni tra l’economia del primo porto del Mediterraneo e la formazione in un segmento strategico.

Seguiamo poi attentamente la proposta di Fincantieri che sta valutando investimenti importanti in ricerca e si offre di ospitare i laboratori di Ingegneria Navale nella sua sede di Sestri Ponente. E’ una grande opportunità, utile a chiudere la partita sull’ insediamento di Ingegneria agli Erzelli.  Sono convinto che anche la Regione – finora silente sul tema – possa fare molto per la permanenza a Genova del corso di Navale. Sottolineo ancora che se non avessi divulgato i contenuti del memorandum, si sarebbe consumata l’ennesima operazione all’insaputa dei liguri, nelle stanze chiuse della politica,  per sfociare poi magari in anni di sterili discussioni, con ritardi costosissimi sul piano dello sviluppo della nostra regione. Lo dico perché è già successo: Gronda, Erzelli, Ospedale del Ponente…

Confido che il dibattito imprevisto  faccia comprendere ad una certa parte della politica che si deve coinvolgere tutta la rappresentanza su scelte che riguardano il futuro della nostra regione. Si può lavorare insieme per obiettivi comuni e di buon senso, cooperando oltre i campanilismi.

Anche dal sindacato una posizione decisa

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Genova non può perdere Ingegneria Navale

By pellerano_14   /     Apr 19, 2013  /     Genova, Lavoro e formazione  /     0 Comment

Una cartolina raffigurante lo storico transatlantico Michelangelo, interamente progettato e costruito a Genova.

Il dibattito sui giornali dopo il mio allarme sul trasferimento da Genova della facoltà di Ingegneria Navale.

Le mie considerazioni sulla vicenda e sul memorandum che deve essere sottoposto a discussione.

Il trasferimento del corso di Ingegneria Navale alla Spezia qualche giorno fa sembrava solo l’auspicio di qualche autorità locale spezzina ma ora appare una possibilità fondata. Infatti secondo un documento che ho acquisito in questi giorni è evidente come il progetto di trasferire il corso di laurea sia già in fase avanzata. Il documento, che nelle prossime settimane sarà sottoposto all’attenzione del Cda dell’Ateneo genovese, mette nero su bianco tutte le modalità dell’operazione di spostamento.

Il memorandum, che a breve potrebbe ottenere la firma di tutti i potenziali sottoscrittori, sigla l’intesa tra Ministero della Difesa, Ministero dell’Istruzione, Regione Liguria, Comune della Spezia, Distretto delle tecnologie marine e Fondazione Promostudi della Spezia per la costituzione del Polo Universitario Marittimo della Spezia. Secondo quanto leggo, l’operazione, a livello economico, sarebbe resa possibile da un trasferimento alla società Promostudi della Spezia di 4,5 milioni di euro di Fondi Fas, inizialmente destinati al mantenimento dei poli universitari decentrati.
Siamo davanti a un tragico errore strategico: davvero la giunta Burlando intende avallare l’ipotesi che il principale porto italiano sia privato del corso di Ingegneria Navale? Occorre fermarsi e valutare, insieme a tutte le parti interessate a livello regionale, le conseguenze, soprattutto negative, che un’operazione di tale portata avrà sicuramente sul nostro territorio.
Vorrei ricordare che il corso di Ingegneria Navale è l’erede di quella Regia Scuola Superiore Navale che nel 1870 fu fondata nel capoluogo ligure non a caso ma per l’importanza che lo scalo ricopriva allora e ricopre ancora oggi. A Genova operano innumerevoli attività connesse all’ingegneria navale: società di navigazione, registri navali, studi professionali, cantieri, assicurazioni e centri di ricerca navale. L’appeal di Ingegneria Navale rischierebbe di indebolirsi se fosse allontanata da Genova e dal suo porto, attorno al quale vive un’economia che, nonostante la crisi, dà oggi lavoro a circa 30mila persone ed è il principale riferimento dell’Italia dello shipping nel mondo. Genova, non dimentichiamolo, è anche la città baricentrica sia per tutto il bacino degli studenti liguri sia per quelli, e sono tanti, provenienti dal Basso Piemonte: pensiamo che oggi a frequentare la Facoltà sono per il 50% ragazzi “fuori sede. Questa vicenda fa poi emergere un grave dato politico: la mancanza di confronto su di una decisione strategica fondamentale. L’accordo per il trasferimento di Ingegneria Navale deve essere sottoscritto anche da un rappresentante della Regione, ma fino ad oggi il tema non è mai stato affrontato in Consiglio Regionale. Ritengo quindi doveroso che – per rimediare alla mancanza di condivisione fino a ora dimostrata dalla giunta Burlando – sia aperta una discussione in merito nelle commissioni competenti coinvolgendo tutte le parti interessate.
Auspico infine che la giunta si attivi al più presto per supportare la proposta di Fincantieri che ha manifestato la disponibilità a ospitare nel cantiere di Sestri Ponente i laboratori di Ingegneria navale. Nel frattempo Genova deve costruire intorno a questa proposta un disegno per il rilancio di un corso di studi strategico per la città, supportando l’offerta didattica del corso e mettendo a sistema le immense competenze, professionalità e risorse presenti in questo settore nel capoluogo ligure. Perdere Ingegneria Navale significherebbe perdere un pezzo importante del nostro futuro.
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